RGB e CMYK: le differenze di utilizzo


Stampa-digitale

Quando si va a creare un contenuto lavorativo o pubblicitario è necessario, qualora si tratti di una produzione a colori, far risaltare tutte le sfumature possibili e garantire una prestazione visiva di primo livello. Tra le varie gamme di colori possibili, le macrocategorie più importanti sono senz’altro RGB e CMYK. Ma quale tra loro risulta più utile?

 

RGB e CMYK: le principali caratteristiche

Quantità e qualità. Due parole forse abusate al giorno d’oggi ma che, in questo caso, differenziano particolarmente ciò che riguarda RGB e CMYK. Il primo metodo di colorazione citato, infatti, risulta essere il maggiormente completo. Questo perché RGB (acronimo di Red, Green e Blue) si basa sulla creazione di una vasta gamma di colori attraverso tre perni di base, che sono il rosso, il verde e il blu. Tramite la somma delle luminosità di questi 3 colori principali, infatti, si ottengono via via tutte le altre colorazioni possibili. Di conseguenza, RGB gestisce moltissimi colori che invece non sono presenti in CMYK (acronimo di Cyan, Magenta, Yellow e blacK).

Questo perché la gamma di colori di quest’ultima macrocategoria, per quanto detto finora, risulta ovviamente minore rispetto a RGB. Tale aspetto si mostra pesantemente soprattutto nelle tonalità fluo, brillanti o metalliche. 

In sostanza, RGB permette di giocare maggiormente con i colori e con le loro sfaccettature, mentre CMYK è più utile per i lavori “base” in cui i colori non per forza devono mostrare specifiche sfumature.

 

RGB e CMYK: le differenze di utilizzo

Come gestire dunque  l’utilizzo di RGB e CMYK nella creazione di contenuti grafici? La spiegazione è meno difficoltosa di quanto si possa credere. I colori RGB infatti tornano utilissimi soprattutto e principalmente per quanto concerne la creazione di immagini rivolte al mondo del web. Di conseguenza, se pensate ad una grafica o ad una locandina social, RGB è perfetto da utilizzare.

Qualora invece si puntasse più a un contenuto da tipografia e da carta stampata, allora sarebbe il caso di preferire il metodo CMYK, per via del suo effetto leggermente più spento e un po’ più scuro all’occhio.

Iscriviti alla Newsletter

Non perderti le nostre promozioni riservate a tutti gli iscritti